Inediti e raritą


Prima di tutto l'atto di battesimo originale, che ci offre un particolare interessante, ovvero che Giacomo Puccini, nato il 22 dicembre alle ore 2 della notte, fu battezzato nella casa di Corte San Lorenzo il giorno dopo, grazie a uno speciale permesso, e solo successivamente fu portato in Duomo per essere sottoposto ai riti completi.

Poi alcuni particolari circa la casa: viene esposto l'atto notarile con cui Giacomo e Michele Puccini vendono la casa, gravata da un'ipoteca per un mutuo acceso alla Cassa di Risparmio di Lucca, al cognato Raffaello Franceschini, e quello successivo con cui Giacomo la riacquista. La premessa di tutto ciò è un altro atto ufficiale, una scrittura privata, con cui le sorelle rinunciano all'eredità in favore dei fratelli maschi.

Per quanto riguarda la formazione lucchese: è notizia assolutamente nuova quella dell'iscrizione di Giacomo all'Istituto musicale «G. Pacini» nell'anno scolastico 1868-69 - a dieci anni - nella classe di violino di Augusto Michelangeli. La figura di questo interessante musicista ci introduce alla conoscenza dell'ambiente musicale lucchese, vivacizzato dall'attività della Società Orchestrale Boccherini che commissionò molta musica per orchestra. Tra questi brani una composizione di un tale Giovanni Puccini, La speranza che ci ha fatto per un po' credere di aver trovato un inedito. Riteniamo comunque che sia di mano di Puccini, che in questo caso ha fatto il copista. Dunque è un autografo, anche se la musica non è sua (e meno male, perché non è un granché!). Un'altra acquisizione è la notizia dell'esecuzione a Lucca, nel 1881, di uno dei Minuetti per quartetto d'archi, che ci consente di anticipare notevolmente l'epoca della composizione e collocarla nell'ambito lucchese. Per finire sulla formazione: Albina Magi tentò di mandare Giacomo a studiare al Conservatorio di Napoli, evidentemente sulle orme del padre Michele.

Nella sezione dedicata alla formazione milanese, segnaliamo i registri, precisamente le matricole, che fotografano la carriera scolastica di Giacomo Puccini.

Nella sezione dedicata a Villi e Edgar moltissime novità e tante cose interessanti. La Disposizione scenica del secondo atto di Villi è scritta da Puccini stesso, a conferma che il compositore era sempre, e non solo nella maturità, molto interessato all'aspetto visivo dello spettacolo. Di grande interesse tutto il materiale Ricordi: bozzetti, figurini (la serie completa per Villi), tavole d'attrezzeria. È un materiale preziosissimo e, in particolare questo per le prime due opere, poco conosciuto.

Nel corso delle ricerche relative alla mancata rappresentazione diVilli a Lucca, è emersa una lettera che non ci saremmo aspettati di trovare: Giacomo scrive a Narciso Gemignani, marito di Elvira. Se ne deduce che erano ottimi amici e anche che collaboravano (Puccini fornisce commenti su cantanti che Gemignani vuole scritturare). Naturalmente tutto questo è precedente alla fuga di Giacomo ed Elvira e allo scandalo.

Nella sezione dedicata al rapporto con la città spiccano la lettera con cui Puccini scongiurò la chiusura dell'Istituto Musicale (1911), la donazione all'Asilo infantile Regina Margherita (5.000 lire, corrispondenti a più di 50.000 euro attuali, circa il 2% delle sue entrate). Di grande rilievo il copioso materiale relativo alla Banda comunale: anche in questo caso Puccini fa un intervento per evitarne la chiusura e inoltre dai programmi risultano esecuzioni continue di brani d'opera, di alcuni brani sconosciuti e di atti interi d'opera. Chi sa che potrebbe dirne Muti che ultimamente è intervenuto per difendere le bande a sapere che Puccini considerava «il pane estetico del popolo». E infine l'ampliamento del Teatro: Puccini già nel 1910 aveva detto che il Teatro del Giglio non era più adeguato per le sue opere. Negli anni '20 fu nominato dal Comune Presidente di una Commissione per l'adeguatamente o il rifacimento del Teatro. Poi, siamo a Lucca, non se ne fece nulla.